"L'idea liberale"
(1891-1906)
Editore: | Roma, Carocci |
Pagine: | 241 |
Data: | 2000 |
Note: | Il contesto storico-culturale in cui "L'Idea liberale" si colloca è la cosiddetta "crisi del positivismo" a cui corrisponde un mutamento della funzione dell'intellettuale. A partire dal primo numero del 1891, Bagnoli segue attraverso le varie annate lo svilupparsi, dai temi dell'antropologia criminale e dell'evoluzionismo, di quella psicologia delle folle da cui nasce una "teoria delle superiorità"; dunque la rivista, pur restando nell'ambito di un pensiero liberale, prelude in qualche modo al formarsi di logiche egoarchiche e imperialistiche, come conferma la presenza sulle sue pagine degli scritti di Morasso, Papini e Corradini. All'interno di tutto ciò prende forma il nuovo ruolo del letterato, che da imparziale osservatore delle masse diviene tecnico delegato al loro controllo, persuasore non occulto e mobilitatore attraverso il ricorso a una retorica pervasiva e totalizzante, in grado di elaborare il passaggio dall'ideologia al mito. Così come l'inadeguatezza della vecchia dottrina liberale e la paura delle masse stanno alle origini di precisi fenomeni novecenteschi, "L'Idea liberale" si trova - anche contro le aspettative dei suoi promotori - alle origini di quelle tendenze che caratterizzeranno poi "Il Regno", "Hermes", "Leonardo" e oltre. |
Indice 2000 |
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Vincenzo Bagnoli |
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